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Io c’ho il Folletto
Scritto il 19 Gennaio 2016
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Tags: cani, folletto
Questa è divertente come le altre, ma mi fa sorgere un dubbio: in alcune gag pare che la padrona dei cagnolini sia all’insaputa di tutto, che non sospetti affatto che i suoi cani parlino e vivano incredibili avventure (ad esempio quelle nelle quali rientra in casa o trova devastazioni e cerca di capire come siano accadute, cadendo dalle nuvole), mentre in altre (es. quella del furto della carta di credito o questa) l’anormalità pare essere del tutto palese per la padrona, e accettata normalmente. Non ho capito se c’è un punto di vista univoco sulla questione o se (impossibile, però…) ce ne siano due. La padrona SA che i suoi cani sono umani come lei oppure no? Penso che un punto di vista unico sulla questione sarebbe una cosa migliore, e personalmente voterei per quello che vede la padrona del tutto ignara dell’incredibile mondo vissuto dai cani.
Proprio per questo, comunque, o ANCHE per questo, mi è difficile capire come mai in quella casa “nomale”, che pare identica alle nostre, la presenza di un folletto in carne e ossa sia considerata normalissima. Se si convive con il folletto è necessario che si conviva anche con i magici cani, che si sappia che il gatto dei vicini è un ninja etc etc… Non vedo vie di mezzo.
Saluti!
Grazie mille per il commento davvero costruttivo! La risposta al quesito è: la padrona dei cani NON SA che loro parlano e vivono avventure incredibili. Questo è quello che accade nella maggior parte delle storie che ho sviluppato nel tempo, anche se ogni tanto la cosa mi sfugge di mano! Come ad esempio in questo caso: il motore della storia è il gioco di parole, e per portalo avanti ho effettivamente creato un’incongruenza. Sarebbe più giusto stare attenta a non mescolare il “reale” con il “fantastico”, e non cadere nella tentazione (che spesso ho) di sviluppare una gag fine a sè stessa e non necessariamente calata nel contesto.
Grazie della riflessione, mi sarà molto utile per mantenere più saldamente la rotta che ho deciso di seguire!
Grazie a te della risposta!
Alla fin fine credo sarebbe bastato sostituire la padrona con Gnappa, e l’amica della padrona con un’altra cagnolina venuta in visita. in questo modo la battuta sarebbe rimasta uguale, non ci sarebbe stata contraddizione alcuna (il folletto può inserirsi perfettamente nel mondo fantastico canino!) e in più ci sarebbe stato il sottotesto divertente di Gnappa che si vanta di come sia pulita la “sua” casa, il che è anche in linea col personaggio direi…
Ci avevo pensato anch’io! Così i due mondi fantastico/reale non si sarebbero mescolati. Grazie ancora dei graditi suggerimenti!