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Naviga la storia: vergogna

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Chiamatemi pure Bastiano.

Buongiorno bambini, quest’oggi volevo parlarvi di un argomento scottante.
Con tutta probabilità questo post attirerà cavalieri erranti e malelingue, e con tutta probabilità me ne fregherò.
Nel corso degli anni ho detto e ripetuto le cose che mi accingerò a scrivere nel post non so quante volte e non so in quanti luoghi, e dato che è un argomento che mi sta molto a cuore mi perdonerete se potranno scappare a tratti dei toni un po’ più accesi. Per lo stesso motivo mi scuso verso chi mi ha seguito fin qui e mi segue da anni, perché si sorbirà l’ennesimo discorsone sullo stesso argomento. Scusa piccolo stalker, non è che sono fissata, è che il mondo davvero non impara mai.

Già dalla premessa avrete capito che il post si prospetta essere un mattoncino, quindi se non avete pazienza uscite dalla paginetta clickando la piccola x in alto a sinistra. Altrimenti continuate a leggere e benvenuti.
Lo avevo già accennato in un post, mi pare, ma lo ripeto perché se la gente mi legge evidentemente non capisce quello che legge. O forse mi esprimo io come gli Zulù. Ad ogni modo: copiare è necessario soprattutto in fase di studio. Copiare dalla vita vera, da foto, da fumetti, può essere un ottimo esercizio. Purché sia un copio didattico e non fine a sè stesso. Se si copia capendo quello che si sta facendo, si apprende qualcosa, e materialmente quel qualcosa ti resta dentro. Magari non alla prima botta, ma alla quinta o sesta già una piega inizia a diventare più familiare. La copia didattica, dicevo, può aiutare. Non c’è niente di male nemmeno nel prendere riferimento per un’opera completa che volete mettere sulla galleria, o per utilizzarla per qualche vignetta–purché non stiamo parlando di immagini protette da copyright o nel rifarla praticamente identica senza mettere niente di proprio: a quel punto tanto vale andare a guardare l’originale.

Badate bene che sto parlando di copia, che è una cosa decisamente diversa dal ricalco (in inglese “tracing”). Quando si copia si suppone che la propria mano e il proprio occhio stiano ricreando su un foglio pulito un’immagine di riferimento. Quando si ricalca ci si limita a seguire i contorni di un disegno posto sotto un altro foglio (o un layer nel caso di ricalco virtuale). Anche il ricalco, se fatto a scopi puramente didattici, è senza alcuna vergogna. Capire gli ingombri va benissimo, studiare i volumi su un personaggio pure.
Ricalcare un’intera immagine e poi spacciarla per propria invece è una cosa che non soltanto non va bene, ma fa addirittura schifo.
Già qui penso che inizieranno a salire lacrimucce per il calore insopportabile che fa la coda di paglia che va in fiamme ma, caro lettore, ti prego di ascoltarmi fino alla fine.

Quando un disegno è ricalcato, non importa quanto tu possa giurare e spergiurare di averlo fatto di sana pianta, si vedrà SEMPRE. Questo perché il ricalco raffredda il disegno, e l’unico modo (ripeto, l’UNICO modo) per avere un ricalco decente, è quello di RIDISEGNARE da zero quello che c’è sotto. In questo caso, però, non si parla di ricalco, quanto di CleanUp, ed il clean up lo fa chi sa cosa sta facendo. Perché ridisegnare non vuol dire ricopiare linea per linea i bordini come si fa all’asilo, ridisegnare un disegno, vuol dire prendere quello che c’è sotto come base, e andare a rimodellarlo con la matita o l’inchiostro ben delineati in modo da dare credibilità alle masse. Il che vuol dire che se non hai una buona conoscenza di quello che c’è SOTTO, e soprattutto se quel disegno in primis non l’hai fatto tu, al 99% qualcosa lo scazzi. L’1% rimanente vuol dire che sei un cyborg insgamabile che al posto delle mani e degli occhi ha un sistema di scan e stampante.
Se un disegno è ricalcato SI NOTA, e lo posso notare io che queste cose le sgamo da anni, e le può sgamare un appassionato della roba che stai ricalcando, o ancora lo può notare uno che di disegno non ne capisce niente e non sa nemmeno disegnare ma che nota che qualcosa è sbagliato.
Perché non bisogna per forza essere anziani o essere grandi dei del disegno per capire che qualcosa non va o se un disegno è ricalcato, sapete.
Basta un minimo di occhio critico, e quello lo può avere CHIUNQUE.
Quindi non è detto che se mamma, papà, amici e zii, o persino gli amichetti di internet non si accorgano che state ricalcando (o facciano finta di non accorgersene per non urtare il vostro fragile ego) siate dei geni o insgamabili. Vuol dire soltanto che chi se ne accorge non vi considera maturi abbastanza per affrontare l’argomento (MALE, visto come ci si riduce. E MALE2 perché non gliene frega un cazzo di una possibile crescita dato che queste cose non fanno altro che lasciarvi nel vostro brodino a compiacervi di voi stessi e dei commenti di->) e chi non se ne accorge
non fa che mettere mattoncini alla vostra barriera di invulnerabilità.
Quello che mi risulta sempre incredibile, dopo tutti questi anni, è come il pattern che seguono certe persone sia sempre lo stesso.
Si sentono attaccati, feriti e delusi dalla mancanza di fiducia. Giurano e spergiurano di non avere mai commesso ricalchi ed anzi frignano in giro dicendo di essere stati attaccati, quando la cosa più matura e più sensata da fare in casi come questi è offrire il capo ed una saliera e ammettere di averla fatta grossa. La gente si accanirebbe di meno.
E invece no. Si va di sensi di colpa (pfff) di manipolazione mentale, di millantati anni di esercizi che non sono mai esistiti.
Parlo a tanti, ma questo passaggio lo rivolgo in particolare a te, quindi presta bene attenzione:

“Se in soli due anni (come hai anche scritto sul tuo blog) sei arrivata ad avere una tale conoscenza anatomica da fare quello che affermi di sapere fare, e di mettere masse così precise che sgarrano pure alcuni professionisti…beh, figlia mia, tu della scuola di fumetto non hai proprio bisogno. Esercitati in proprio altri due anni e poi vai a farti prendere da Marvel o DC o Bonelli o qualsiasi sarà la tua strada perché ragazza, sei un portento!
…Questo ammettendo che sia tutto frutto della tua memoria fotografica (che nemmeno sai che significa) e dei tuoi millanta anni di esperienza e non frutto di becero ricalco come invece attestano dei disegni più vecchi presi da alcune gallery di deviantart di appassionati del genere.”

Adesso torno a tutti voi, e mi “permetto” di fare questa sottospecie di ramanzina perché come ho già spiegato altrove questa cosa mi sta molto a cuore e mi tocca da quando ero molto piccola, e sì mi sento migliore di chi ricalca perché io farò anche roba che ad alcuni può non piacere ma almeno la faccio IO.
Parla una che è stata (e continua a stare) dall’altra parte della staccionata. Parla una a cui continuano a rubare e ricalcare disegni, e che riceve delle frasine gnorri anche quando i due disegni sovrapposti hanno un match del 95%. Parla una che è stufa di tutta questa ipocrisia dilagante, di dovere per forza fare il sorrisino per amore di pace. Non è così che funziona, perché è così che ci si è ridotti a crescere intere generazioni di persone pigre che pur di avere successo subito preferiscono ricalcare invece che farsi il culo a tarallo.
La cosa davvero divertente è che se capitasse a voi, voi e tutti i vostri amichetti inorridireste e andreste con forconi e torce a linciare il mostro che ha osato derubarvi della vostra arte. Se invece per puro caso alcuni dei vostri amici, con dati alla mano, arriva a capire che qualcosa di non proprio onesto è successo…beh, che ci si può fare, in fondo si è umani! E poi chi sei tu, tizio di internet, per giudicare? Ok, può avere “rubato”, può avere “mentito”, ma…daaai tu non puoi permetterti di dire nulla. Nemmeno se parli con rispetto. Nemmeno se non sbagli i toni. Sbagli a tirare in ballo l’argomento, perché l’argomento non si tocca.
Come dire “Sì, magari ha ucciso la sorella…però è un così bravo ragazzo che non mi sono sentita di denunciarlo! E tu, che hai visto la scena, se fai la spia sei proprio uno stronzo!”
Ora, dato che a quanto pare qualcuno che è nei suoi primi vent’anni e non è chissà quanto bravo non può permettersi di dire nulla, vediamo se posso permettermi io che di anni ne ho un bel po’ di più e credo di saperle tirare due cazzo di linee: VERGOGNA.
Vergogna per l’azione, e vergogna per come pur di non ammettere il torto continuate ad ingigantire il problema e a farvi vittime. Non siete delle vittime, siete dei ricalcatori. Non disegnate per voi stessi se poi ogni mezza linea che fate la postate su ogni social network sulla faccia della terra.
Io disegno. Punto. Non lo faccio per me stessa. NON VOGLIO farlo per me stessa, voglio farlo per lavoro. Voglio farmi vedere. Voglio riscontri nel bene o nel male. Quindi pubblico qui e lì, apro account. Se qualcosa lo disegno solo per me non lo vede NESSUNO. Nel momento stesso in cui lo mostro al mondo intero non è più un disegno “solo per me”.
Se lancio le mie cose nel web mi preparo ai commenti. Che sono un insieme. Ed io suppongo che FIN QUI ci siamo arrivati tutti–è base ma visto che la logica la gente la butta dalla finestra…
Nei commenti sono compresi COMPLIMENTI e CRITICHE. I complimenti sono quelli positivi, le critiche sono quelle brutte e cattive che però servono più di quelli positivi perché ti aprono gli occhi sulle cose che puoi MIGLIORARE invece che farti stagnare sui punti che vanno già bene. Se ricalcate e vi sgamano è pesantemente ingiusto prenderlo come un ATTACCO. E’ ingiusto piangere in giro che la gente non vi capisce. Siete nel torto, accettatelo e basta. Avete ripassato le scarpe luride di fango su uno zerbino fatto di fatica e sudore del disegnatore che avete ricalcato in dieci minuti per potere avere la suola pulita da mostrare alla mamma. Non potete (con grande enfasi sulla negazione) pretendere rispetto se voi per primi non rispettate il lavoro e la fatica degli altri.
Il che vuol dire creditare (cioè citare la fonte) quando si usano riferimenti, e NON ricalcare se non a scopo di STUDIO. E se gli studi li mostrate, per amor di tutto ciò che è sacro a questo mondo CREDITATE. Non vi cadono le dita, a scrivere due frasine del cazzo.
Se non lo fate è soltanto perché sapete che quello che fate è sbagliato e non volete essere additati come “quello che ricalca” o “quello che non sa fare” ed è divertente perché per non essere additati in quel modo basta semplicemente evitare di ricalcare.
Cosa volete dimostrare? Volete congratulazioni istantanee? Da parte di estranei che nemmeno si accorgono che ricalcate? Oh beh, allora tantovale andare in asilo e mostrare i propri disegni, sai quanti “ooooh” di adorazione? Il concetto è lo stesso. Chi ne capisce almeno un pochino SA cosa state cercando di nascondere, e o è troppo buono o troppo pigro o gli fate troppa pena per degnarvi di attenzione per smerdarvi.
Io sono sempre la stronza, ovviamente, e so che questo post solleverà un bel po’ di polvere.
So che avrò deluso un sacco di gente e non vi biasimo nel caso vogliate smettere di seguirmi.
Ma almeno, IO, per dormire bene non ho bisogno di una coperta di bugie.

P.S: ho tenuto toni generali non perché abbia paura di fare nomi o di confronti, bensì perché è un discorso generale che mi capita di ripetere più volte e perché chi legge SA. Se mi si vuole contattare via messaggio privato prego, ma tenete conto che ogni “no non è vero” verrà ignorato. Seriamente, ho screenshot e immagini originali quindi non pensateci nemmeno a venire a frignare da me o cercare di convincermi d’essere nel torto perché, come si dice dalle mie parti “io il pane lo mangio dalla bocca, non dalla nuca” (raffinata metafora per dire che “se provi a farmi mangiare merda LO VEDO”). Qualunque altra cosa è ben accetta. Avrei potuto smerdare mettendo nomi e immagini, questo quando andrete a piangere dagli amichetti tenetelo presente. Non l’ho fatto.
Voi prendete questa strigliata per quella che è, smettete di gridare ingiustizia in giro e fare i risentiti perché dei poveri stronzi hanno osato affermare che ricalcate e impegnatevi seriamente. E cercate di imparare qualcosa per il futuro.

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17 responses to “Chiamatemi pure Bastiano.

  1. Bel post, anche se saranno come al solito parole al vento.
    Un po’ perché per tanti è difficile capire (o anche solo accettare) la differenza del ricalcare perché fa fiQo e il copiare a scopo di studio. Un po’ perché lavorare sul serio è difficile e ci vuole tempo e fatica, mentre in molti vogliono la pappa pronta, un po’ come i nuovi nel mondo del disegno/web che pensano che chi disegna con gomma e matita (ommiodiocosìvintage) sia una roba strana – esistono o no le tavolette grafiche? Studi? Strutture? Eh? (tra parentesi, seguo gente che con la tavoletta grafica ci fanno pagine di fumetto su cui sto lì a sbavare, ma non credo che prima non abbiano buttato sangue su dei fogli di carta o li schifino perché non sono cool abbastanza).
    COMUNQUE bel post, ragazza.

  2. A volte vorrei che bastasse una piccola modifica su di un disegno già fatto per fare in modo che questo diventi non tanto mio, quanto più espressione della mia personalità. Ammetto che se avessi continuato con studi artistici dopo il Liceo, ora la penserei diversamente; è questo il pacco di studiare comunicazione/grafica: il grafico non crea mai, il grafico riarrangia. “Your choice is your art” sembra essere il motto cantilenante vincente dal mero punto di vista del design.
    Per fortuna, però, ho abbastanza amor proprio per rendermi conto che non è questo quello che voglio diventare: io voglio creare, non vivere sfruttando shutterstock e altri siti pieni di roba ready-made.
    Io voglio essere un disegnatore, e voglio imparare dai miei errori. E non fare la voce grossa spacciando per mie delle cose PALESEMENTE ricalcate.
    Un applauso per il post. Tanto rispetto.

  3. Il fatto è che la gente è pigra, e piuttosto di impegnarsi preferisce rubare (perché di “rubare” si tratta). Fai bene a protestare, anche a costo di ripeterti centinaia di volte inutilmente: nel farlo, lasci una traccia, e una traccia, anche se piccola e ignorata, è comunque utile. E con certa gente, bisogna proprio fare come fai tu.

  4. Vabbé, ma che flame è, senza nomi e prove? L’internet è fatto per sputtanare la gggente, vedi Ferrario/Cronache delle terre emerse o Paolo Di Clemente su Nathan Never. Vogliamo il sangue!

    1. Guarda, purtroppo non si comprendono nemmeno le gentilezze, la voglia di farle spuntare fuori queste cose c’è. Ed è tanta.
      Anche perché con prove alla mano ovviamente è tutta una menzogna creata soltanto per ferire e fare del male, il ricalco è solo questione di punti di vista eccetera 😀

  5. Capisco perfettamente le tue motivazioni, e le approvo.
    Anni fà ho fatto un “corso di fumetto”… non il massimo, ma qualcosa l’ho imparato; e una delle cose che ho imparato è che NON sò disegnare; in cambio me la cavo abbastanza bene a colorare con photoshop.
    Al tempo commentavo in un forum di manga, con anche una sezione per i disegni degli utenti; li ho postato alcune immagini, ma ho sempre detto CHIARAMENTE che non erano mie e che mi ero limitato a colorarle, quando possibile mettendo anche il link da cui le avevo prese.
    L’ho fatto non per paura di farmi scoprire (alcune erano addirittura di altri utenti del sito, per cui non avrei potuto farle passare per mie nemmeno volendo), ma perchè volevo essere elogiato per quello che avevo fatto SOLO IO.

  6. Hai perfettamente ragione, non vedo perché dovresti aspettarti delusione da un sacco di gente!
    È sacrosanta verità, una cosa è quello che si fa per imparare e una cosa è la produzione propria!
    Io da piccolina ricalcavo, ho ricalcato un sacco TANTISSIMO finché non ho imparato come fare a mano libera e tuttora copio per esercitarmi. Ma se devo far vedere qualcosa di mio MIO , lo devo creare con la mia testa e le mie mani, sennò non sarà mai una mia opera! La gente che ricalca e basta non andrà mai da nessuna parte con le sue gambine.

  7. Però mi interessa il come creditare.
    Mi spieghi il modo corretto di citare una fonte? Forse sull ‘argomento si danno per scontate delle cose.
    Per esempio, se io copiassi un’illustrazione di city hunter, darei per scontato che si capisca che è copiata, ma forse sbaglio. E su fb ho cose copiate che non so se ho creditato bene, per esempio, su cose di skydoll dovrei scrivere “skydoll di Barbucci&Canepa”?

  8. Argh, e come si fa quando ci si ispira a due fumetti diversi?? Per esempio, se copio un disegno di nana per fare un disegno di sanji? Mi stanno venendo le paranoie…

    1. Ah ah tranquilla XD
      Allora, se hai preso spunto da una gallery online, o conosci i siti degli autori, linkarli è una cosa mooolto gradita ed utile (pensa ad un altro disegnatore incuriosito dal tuo disegno che clicka e scopre un altro disegnatore che può piacergli ed ispirarlo allo stesso modo… è una “catena di sant’antonio” di pubblicità!), citare la fonte è sempre una cosa positiva: dimostri di non avere paura ad ammettere di essere umana e dai la possibilità ad altri di scoprire cose nuove.
      Dicevo: se conosci il sito dell’autore, linkalo. Nel caso di roba famosissima basta mettere il nome dell’autore e del fumetto, se vuoi essere specifica dai il volume da cui l’hai preso ma non è necessario. Se la gente è interessata ed è una cosa famosa può anche googlarlo e trova tutto.
      Nel caso di un disegno di One Piece ispirato da un’immagine di nana… beh, basta dire che è una FanArt di One Piece basata su un’illustrazione di “Nana” di Ai Yazawa.
      Nel caso la fonte non fosse proprio facilissima da trovare, puoi lasciare scritto che non sai da dove viene la foto o immagine di riferimento, invitando chi magari conosce la fonte a fartela sapere sicché tu possa creditare a dovere. Spesso funziona, e ancora lì è probabile che trovi delle gallery (di foto o disegni) interessanti partendo soltanto da un’immagine trovata a caso!
      A volte puoi semplicemente svicolare, in caso di foto trovate qua e là che hai ridisegnato e modificato per conto tuo, semplicemente dicendo “Reference used”, o “Tratto da riferimento”, se segui la logica di creditare sempre e comunque nessuno penserà che agisci con cattiveria e verrà spontaneo linkarti la fonte così che tu possa continuare ad esercitarti o a basarti su riferimenti^^

      “Nessuno nasce imparato” è una frase che, seppur grammaticalmente atroce, andrebbe tatuata su ogni angolo del nostro corpo. E’ la vergogna che ci fa sbagliare e che spinge la gente a “barare”. Io l’ho già detto un sacco di volte: preferisco un fumetto disegnato estremamente MALE ma spontaneo, ad un fumetto disegnato in maniera carina/passabile/bella ma senz’anima perché ricalcato. E’ assurdo che sia proprio io a dirlo, ma bisogna imparare ad amarsi di più ed accettare i propri limiti.
      Se non ammetti di avere limiti, come fai a rimboccarti le maniche per superarli?

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